L'Associazione Culturale "Orfeo nella rete"
Sin dalla sua nascita, attorno agli inizi degli anni90, il World Wide Web ha assunto la funzione di vetrina dellesistente: aziende, enti pubblici e privati, singoli, organizzazioni di varia natura hanno trovato allinterno di Internet una voce, cioè uno spazio in cui rendere noti i propri scopi, le proprie attività, i propri interessi. La direzione era, ed è tuttora, quella di andare "verso" Internet, cioè verso i nuovi mezzi di comunicazione. Il processo che ha condotto alla costituzione dellAssociazione culturale Orfeo nella rete ha seguito il percorso inverso: la rete, ed in particolare il sito che poi ha dato il nome allAssociazione, ha costituito il luogo e loccasione per incontraci, per unire ed integrare le nostre competenze, i nostri modi di vivere lesperienza musicale, i nostri bisogni di parlare di musica e di conoscerla meglio, le nostre esigenze di reagire ad una società in cui linformazione spesso non è accompagnata dalla riflessione. Di fatto, la proliferazione dellindustria culturale, della crescita esponenziale di riviste e di libri dedicati allarte, è stata inversamente proporzionale allaumento di una qualità dellanalisi e dellispessimento dei significati proprio ad ogni ermeneutica. Il tempo di "reazione" al nuovo si è ridotto moltissimo; ma si finisce con non ritornare mai sopra, con più tempo, su quanto fruito: tutto è semplicemente consumato, etichettato, archiviato. Il nostro sito concepisce, invece, la propria attività come permanenza del dibattito, come cammino interrotto e quindi aperto dellascolto e della riflessione. Consapevole del proprio localismo, la nostra voce è timida risposta alla pervasività del coro del mercato, offrendo la propria "differenza" secondo una vocazione dialogica.
Naturalmente è cresciuta sempre più la necessità di espandere questa rete ad altri obiettivi e di farle prendere una direzione che la portasse fuori dal web. La nostra rete è divenuta un gruppo che ha sentito il bisogno di essere riconosciuto e di allargare il suo orizzonte di azione a tutto luniverso della musica classica.
Tuttavia rimane intatta la motivazione primaria che ci aveva portato alla nascita del sito: crediamo infatti che la divulgazione della musica classica e contemporanea sia un impegno etico che, in quanto studiosi e appassionati, abbiamo nei confronti della nostra società. È quindi cresciuta in noi, lidea di professare una vocazione estetica come apertura alla differenza e alla ridiscussione del valore dei valori, dove le prese di posizioni non valgono come catalogazioni definitorie, ma come presa di posizione confrontabile e costantemente rivedibile. Insomma, rispetto alla stasi di un panorama culturale italiano tanto intento a replicare se stesso, si è deciso, affacciando fin dal linizio i propri "necessari" limiti, di correre il rischio di scegliere, mostrando quello che nei testi valorizziamo, sia come portato eminentemente musicale, sia come forma di vita esportabile, utopia e profezia del possibile.
Crediamo opportuno che Orfeo nella rete, ampliando il suo raggio ad altri canali di comunicazione, mantenga constanti i suoi presupposti: essi devono correre lungo le maglie di qualsiasi linguaggio. Seminari, attività didattiche, produzione di materiale editoriale, utilizzo delle tecnologie multimediali, manifestazioni dovranno sempre avere come finalità quello di portare lo spirito di rete al di fuori della virtualità di Internet; si tratta di tessere comunanze interstiziali e trasversali, rete di rispondenze, che hanno la forza di una "tenuta" dei cammini alternativi, rispetto alla monolitica propagazione degli stili di vita, sanzionati dai mezzi di comunicazione di massa, dilaganti in una società sempre più spettacolarizzata. Trascrivere i propri percorsi valga almeno come attestazione di una differenza saldata intersoggetivamente, come lingua franca nel terreno della dissimulazione. La stessa esposizione del gusto non diviene allora ostentazione, ma vocazione al confronto,allindagine del perché sentiamo in un certo modo, del perché apprezziamo. Piuttosto che categorie esclusive, ecco affacciarsi quelle partecipative, in cui la differenza di ciascuno è solo la regione stagliata di una condivisione più vasta: la pacificazione tacita dellorizzonte comune, quello appunto di una vera "associazione".
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